Il gruppo di Scilla



Al centro del bacino circolare si ergeva il gruppo di Ulisse e Scilla. Il gruppo scolpito in un unico blocco di marmo (2,50 x 2,70) è l’opera più grandiosa mai realizzata su questo tema e il gruppo più complesso creato nell’antichità. Si presenta tuttora incompleto perché in corso di restauro, ma la testa di Scilla e la mano con il pezzo del timone ritrovati sono scomparsi. Come nel Laocoonte, anche nel gruppo di Scilla si racconta la lotta fra un mostro, figlio di Tifone, contro l’uomo.

Sperlonga Museo-Archologico-Scilla

La scena coglie il momento in cui Ulisse paga a Scilla il tributo dei suoi compagni, afferrati e divorati mentre la nave riesce a svincolarsi. Il mostro marino dal torso femminile nella parte superiore, con tentacoli nella parte inferiore le cui estremità sono costituite da teste canine e due code pisciformi che partono dai glutei, ha mosso l’attacco verso la nave di Ulisse e sta per afferrare per i capelli il timoniere, terrorizzato, per trascinarlo in acqua, ma la sua mano urta contro il tavolato della nave cui il nocchiero si aggrappa.
 
Sperlonga Museo-Archologico-Scilla

Tra le fauci canine della cintura di Scilla si trovano i corpi di altri compagni dell’eroe alcuni già morti, altri in disperata lotta contro la feroce stretta dei tentacoli del mostro. Le quattro protomi canine rappresentano figurativamente momenti diversi di una stessa azione: il primo compagno di Ulisse viene buttato in acqua, il secondo sta cadendo, il terzo è in acqua e il quarto è tirato su: si tratta dell’illustrazione di una sequenza.
 
Sperlonga Museo-Archologico-Scilla

Ulisse arriva vestito, in tutta la sua imponenza, sulla tolda della nave cerca di colpire Scilla con una spada o una lancia o sta cercando di prendere il timone.

Si può effettuare un confronto con il rilievo navale di Agesandro a Lindo (Rodi) e con la Nike di Samotracia attribuibili all’arte rodiese degli inizi del II sec. a.C. La nave è di tipo ellenistico (triemiolia). Da più autori antichi è attestata l’esistenza di un gruppo bronzeo raffigurante Scilla la cui descrizione coincide con quella di Sperlonga. Il gruppo sarebbe stato prelevato dai centri ellenistici e portato a Costantinopoli dove venne innalzato sulla spina dell’ippodromo.