L'allestimento museale



Sperlonga Museo-Archeologico-Circe

Il Museo Archeologico di Sperlonga fu appositamente edificato agli inizi degli anni '60, su progetto dell'arch. Giorgio Zama, per ospitare i monumentali gruppi marmorei rinvenuti nella celebre grotta che si apre sul mare a sud dell'odierno abitato e che costituiva parte integrante di un vasto complesso residenziale solitamente identificato con il praetorium speluncae posseduto, secondo le fonti storiografiche, da Tiberio nel sinus Amyclanus, alle propaggini degli Aurunci.
La raccolta museale comprende numerosi altri reperti, in massima parte scultorei (maschere teatrali, statue di putti e di fanciulla, oscilla ecc.), riferibili all'apparato decorativo della villa, a tutt'oggi solo parzialmente indagata.

Sperlonga Museo-Archeologico-maschera Sperlonga Museo-Archeologico-maschera

Tra di essi, figurano anche immagini di divinità (erma di Dionisio, erma di Enea, testa di Atena con elmo corinzio, rilievo con Venere Genitrice, satiro, satirello, statua di putto con maschera teatrale) e ritratti di personaggi della famiglia imperiale (Faustina maggiore, testa forse di Saffo), mentre quattro vetrine ad un livello superiore, che fanno da cornice alla nave di Scilla, espongono reperti minuti (vasi attici a figure rosse, terrecotte architettoniche, contenitori in ceramica comune dal I al IX sec. d.C.), oggetti di bronzo e di pasta vitrea, il mosaico con l’iscrizione "NAVIS ARGO PH" ecc., che documentano non solo il gusto per il collezionismo dei proprietari del complesso, ma anche l'ininterrotta continuità di vita del sito fino al periodo postclassico.

Sperlonga Museo-Archeologico-oscillum
Oscillum di età augustea: elemento decorativo pendente con valore apotropaico, rituale, funebre. I soggetti si richiamano al mondo di Dioniso. Da un lato abbiamo un Sileno con pantera, dall’altro Sileno con pedum (bastone) e pardalis (pelle di pantera) che si accinge a salire su una roccia.